Giocare una Finale è unico, deciderla ancora di più. Ogni protagonista di Milan-Inter vorrà davvero diventare protagonista di un Derby così speciale. Ecco il Briefing della Supercoppa Italiana, grazie al quale cerchiamo di isolare le principali chiavi della supersfida in programma mercoledì 18 gennaio al King Fahd Stadium di Riyadh.
IL MOMENTO E LA GESTIONE DEI MOMENTI
L'abitudine a giocarle, il grado di esperienza di calciatori e rosa nel complesso, dà un vantaggio nella gestione di una Finale. Non si può nascondere il fattore psicologico, la capacità di affrontare i momenti del match: amministrare il vantaggio, reagire agli imprevisti, rimanere a galla calcolando supplementari e rigori. Il Milan vive un periodo complicato, cominciato dal pareggio-beffa contro la Roma e terminato da una prestazione opaca a Lecce, l'Inter appare più sciolta dopo la vittoria casalinga contro l'Hellas Verona anche se lontano da San Siro non sta correndo molto veloce. La posta in palio scotta perché è il primo obiettivo stagionale da provare a mettere in bacheca. Alzare o meno il trofeo avrà inevitabilmente delle immediate ripercussioni nella lotta per la qualificazione in Champions League e nella rincorsa allo Scudetto. Le motivazioni saranno alle stelle, però andranno maneggiate con cura.
LA DIFESA È IL MIGLIORE ATTACCO
In gara secca il margine di errore si assottiglia, il Milan ne ha pagato le spese con l'eliminazione in Coppa Italia. Difendersi bene, meglio dell'avversario, è di certo un compito essenziale. Una delle prime condizioni per sperare nella vittoria. Non riguarda solo i giocatori di quel determinato settore di campo, comunque i più importanti nella propria area di rigore, ma la squadra in generale: in fase di non possesso grande attenzione a marcare e pressare, in fase di possesso a non sbagliare passaggi semplici o concedere spazi in eccesso. Menzione speciale anche per i portieri i quali, con le loro parate e la possibilità di arrivare ai rigori, avranno un ruolo fondamentale. Finora i rossoneri hanno incassato 20 gol in campionato e un clean sheet manca da novembre, peggio i nerazzurri con 24 dopo nemmeno il girone di andata. I numeri, ricordando il 3-2 nel Derby di settembre non certo impeccabile a livello di retroguardia, sottolineano qualche fragilità di troppo e dimostrano come avrebbe enorme valore migliorare il rendimento; almeno per una sera.
LE PUNTE E LA FASCIA SINISTRA
Giroud (9 gol nel 2022/23) è stato l'eroe del Derby che col senno di poi ha indirizzato buona parte dello Scudetto, in più ha colpito i nerazzurri anche nella gara d'andata di questo campionato. Nel 2023 non ha ancora segnato, ma al Via del Mare ha fornito un bell'assist per il 2-2 di Calabria. Allo stesso modo, reti di Martínez (11 reti totali) e Džeko (10) nella storia della stracittadina se ne trovano facilmente, attaccanti forti, completi e imprevedibili. I nerazzurri rappresentano davvero il motore della macchina di Inzaghi, dipende da loro e il nuovo anno lo ha già ribadito, invece Olivier è un ingranaggio di una catena più corale di Pioli. Decidono, risolvono. Hanno in mano il tesoro, dipenderà sia da loro che da come verranno serviti: Leão e Dimarco, in particolare, dalla fascia sinistra, sembrano essere i compagni più azzeccati per ricevere il supporto necessario.
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