È un Derby tesissimo. Per la posta in palio: la classifica dice Milan 62 e Inter 60, il periodo che la vittoria vale almeno metà Scudetto. Per l'ambiente: i rossoneri da calendario giocano in casa e i tifosi aspettano da tempo di riaccogliere a modo loro l'ex Leonardo, da qualche mese l'allenatore nerazzurro. Impossibile dimenticare il Derby del 2 aprile 2011, 31esima giornata di Serie A. Praticamente un film. La stagione si era fermata, letteralmente perché in mezzo trascorreva la sosta per le Nazionali. Un avvicinamento lungo, complicato, di voci e speranze.
La squadra di Allegri ci arriva carica, ma non proprio serena. Il momento è molto delicato, il pareggio interno contro il Bari (1-1) e il ko successivo a Palermo (0-1) ha indebolito il vantaggio in vetta e anche lasciato in eredità l'assenza di Ibrahimović per squalifica. L'avversario di sempre è lì alle calcagna e sogna il sorpasso. La differenza la fa il gruppo, la fanno i campioni, oltre alle motivazioni. In campo così: la coppia Pato-Robinho in attacco, dietro Boateng, van Bommel-Seedorf-Gattuso in mediana, Pirlo nemmeno in panchina, Abate-Nesta-Thiago Silva-Zambrotta in difesa, in porta Abbiati. Ore, giorni a immaginarsi come potrebbe andare, quanto la preoccupazione, l'attenzione e la tattica potrebbero congelare le emozioni, invece al Diavolo bastano 47 secondi per azzannare già la preda: scambio Pato-Gattuso, pallone dentro, Robinho lo tocca con Júlio César in uscita, Pato raccoglie la respinta, si coordina in un attimo e segna con un destro potente. Urla, esplode San Siro.
Si passa a un tiro di Seedorf rimpallato dal braccio largo di Maicon in area e non punito, il tentativo di Pazzini parato da Abbiati, la traversa di van Bommel dalla distanza. Poi l'Inter mette paura: Thiago Motta svetta sugli sviluppi di un angolo e miracolo di Abbiati che salva a millimetri dalla riga di porta, sponda di Cambiaso e incredibile errore di Eto'o il quale non inquadra lo specchio da quasi zero metri. Un (doppio) grande spavento. Sopportabile, a sapere che la ripresa sarebbe in forte discesa. La chiave è il rosso diretto a Chivu, atterrando Pato lanciato da solo a rete. Cambiano le carte in tavola, il Diavolo prende maggiore coraggio e trova il raddoppio grazie alla doppietta di Pato, abile nel deviare di testa l'assist creativo di Abate. Una sentenza. Il finale è comunque agrodolce, Robinho spreca e Cassano su rigore - procurato e realizzato - firma il 3-0, però nel recupero viene anche espulso. Sipario. Il Milan gode, dando una strappo decisivo al campionato. Verso il Tricolore.
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