"Si porta a casa il pallone". Si dice così, nel calcio, di un giocatore che mette a segno una tripletta. Un traguardo per pochi, raro e certamente memorabile. Nella seconda metà degli anni '90 per 58 volte - in 147 presenze - George Weah ha trovato la via della rete con la maglia rossonera. 46 di queste, in Serie A. Una quantità considerevole di gol, con 10 marcature multiple e un contributo importante per la vittoria di due Scudetti. Una volta, inoltre, King George "si è portato a casa il pallone". È accaduto in un Milan-Atalanta, e questa è la storia di quella partita.
11 aprile 1998. Per il Milan era una stagione di transizione, avara di soddisfazioni dopo un'estate di ritorni - Capello in panchina, Donadoni in campo - e addii, con i ritiri di Franco Baresi e Mauro Tassotti. Le maggiori soddisfazioni arrivarono in Coppa Italia, dove i rossoneri si spinsero sino alla Finale eliminando l'Inter ai Quarti, mentre il campionato vedeva la squadra navigare a metà classifica con un'altalena di risultati. La sfida della 29ª giornata a San Siro contro l'Atalanta metteva di fronte due avversarie alla ricerca di punti per i rispettivi obiettivi: la corsa all'Europa per i padroni di casa, la salvezza per gli ospiti. Bastarono 10 minuti di gioco per capire che quello sarebbe stato il pomeriggio di George Weah.
Reduce dal gol dell'1-0 nella Finale d'andata in Coppa Italia e già vicino a sbloccare il punteggio con un destro a incrociare, l'attaccante liberiano fu chirurgico nel convertire in rete, di testa, un cross dalla sinistra di Maldini. Weah fu semplicemente incontenibile, mancando di poco il 2-0 con una conclusione potente da fuori e trovandolo a inizio ripresa con un destro al volo in controbalzo, imparabile per Fontana. Lo show di King George si completò all'87': triangolo sul centro destra con Ibou Ba, staffilata rasoterra e tris di giornata. Con standing ovation finale, al 90', del pubblico di San Siro.
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