storia
14 maggio 2023

INTER-MILAN, CHAMPIONS LEAGUE: TIME MACHINE

Riviviamo il primo EuroDerby di ritorno, quello del 13 maggio 2003

Due EuroDerby nello spazio di sei giorni per un posto nella Finale di Champions League. Qualcosa che accade per la seconda volta nella storia di Inter e Milan: il precedente è quello del 13 maggio 2003, una sfida che andiamo a rivivere nel nostro Time Machine.

LO SCENARIO
A differenza della stagione in corso, nella doppia sfida dell'edizione 2002/03 incombeva, pesante, il tema legato alla regola dei gol in trasferta. Una norma che aveva reso la partita d'andata, terminata 0-0, una vera e propria sfida a scacchi tra le squadre di Ancelotti e Cuper. La serata del 7 maggio 2003, infatti, aveva riservato pochi colpi di scena, rimandando alla gara di ritorno il verdetto sulla qualificata alla Finale di Manchester. Rispetto a sei giorni prima, Mister Ancelotti deve fare i conti con l'assenza di Dida, infortunatosi in occasione del match di campionato a Brescia e sostituito tra i pali da Abbiati. È importante, però, il recupero di Andrea Pirlo, pronto a riprendersi il suo posto nel 4-3-1-2 completato dalla linea difensiva Costacurta-Nesta-Maldini-Kaladze, da Gattuso e Seedorf in mediana e da Rui Costa in appoggio alle due punte, Inzaghi e Shevchenko.

SHEVA SBLOCCA TUTTO
La prima mezzora vede una sola occasione da gol, per l'Inter: una conclusione di Crespo che non impensierisce, più di tanto, Abbiati. La tensione si taglia col coltello, le squadre avvertono l'importanza della posta in palio. Sul terreno di gioco salgono agonismo e intensità, con l'arbitro francese Veissiére costretto a sventolare i primi cartellini gialli: sul taccuino del direttore di gara finiscono Di Biagio, Gattuso, Inzaghi e Rui Costa. La serata di San Siro cambia allo scadere del primo tempo, al primo minuto di recupero: il momento in cui giunge il primo gol dell'EuroDerby. Uno splendido movimento di Seedorf porta l'olandese, ex della partita, a saltare Conceiçao e Cristiano Zanetti e ad arrivare in zona di tiro. Clarence, però, ha un'intuizione fantastica: legge il taglio di Shevchenko, lo serve con un assist al bacio e permette all'ucraino di firmare, una volta aggirato l'intervento di Cordoba e anticipata l'uscita di Toldo, l'1-0 per il Milan. Un gol che, di fatto, cambia il primo tempo e l'intero doppio confronto.

ABBIATI TORNA EROE
All'uscita dagli spogliatoi l'Inter cambia - dentro Dalmat e Martins - mentre il Milan si ripresenta con gli stessi undici. La squadra di Cuper si getta in avanti alla ricerca del gol del pareggio, ma i rossoneri riescono a disinnescare tutti i tentativi tra le chiusure difensive e le parate di un sempre attento e reattivo Abbiati tra i pali. È al minuto 84, però, che arriva il secondo colpo di scena della notte di San Siro: l'Inter trova il pareggio con un gol di Martins, che vince il duello con Abbiati dopo aver prevalso nel contrasto con Maldini. I nerazzurri si gettano in avanti alla ricerca della rete-qualificazione, dal momento che l'1-1 spedirebbe a Manchester il Milan, in virtù della regola del gol in trasferta. Il nuovo protagonista di serata, negli ultimi minuti del match, diventa Christian Abbiati: il portiere dello Scudetto del Centenario torna eroe disinnescando, in uscita, l'insidioso tentativo di Kallon prima di ripetersi con una grande parata su Cordoba sugli sviluppi di un corner. Sono, di fatto, le ultime occasioni del match. È il triplice fischio, dopo due minuti di recupero, di Veissière a scatenare la festa rossonera, per il ritorno dopo otto anni in Finale di Champions League.


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