Successi larghi e unici, di misura e preziosi. Fiorentina-Milan ha numerosi precedenti ricchi di importanza e ricordi. Ne abbiamo selezionati e isolati alcuni, dallo spettacolare 7-3 del 1992 agli 1-0 del 2008 e 2-1 del 2010 nel segno di Pato, ripercorrendoli in breve per avvicinarci al meglio alla prossima giornata di Serie A in programma sabato 4 marzo alle 20.45 allo stadio Franchi.
4 OTTOBRE 1992: SETTEBELLO MILAN
Il racconto di un match senza storia. Non capita spesso di segnare sette gol e di vincere 7-3, è quasi un record ed è capitato in un pomeriggio di festa grazie a un reparto offensivo ispirato ed esagerato. Curioso sottolineare come siano i padroni di casa ad aprire le danze, ma a ballare sono gli uomini di Capello a suon di doppiette: tre, in ordine di Massaro, Gullit e van Basten. Di Lentini per i rossoneri, di Effenberg e Di Mauro per i viola le reti a completare il verdetto. Al termine della stagione, per il secondo anno di fila, il Diavolo diventò Campione d'Italia per la tredicesima volta, invece la Fiorentina allenata dall'ex Radice e del giovane Batistuta fu costretta a retrocedere.
3 FEBBRAIO 2008: ENTRO, SEGNO, VINCO
Inverno pieno, ma la posta in palio scotta. Il girone di ritorno è appena iniziato anche se Fiorentina-Milan assomiglia a uno spareggio anticipato per la qualificazione in Champions League. Ancelotti sceglie Kalac in porta e Gilardino in attacco, con Pato in panchina. Proprio il brasiliano, sbarcato da poco in Italia e già determinante, si rivela la carta jolly: in campo al 66', in gol al 77' per l'1-0. Al Franchi, in una gara tesa condita da un palo per parte e qualche grande occasione sprecata, in una battaglia dove il vero guerriero rossonero è il portiere australiano che compie un miracolo allo scadere, il Diavolo raccoglie una vittoria molto pesante. Basterà per lottare però non per raggiungere il quarto posto, scivolato via nel finale di campionato proprio in favore dei viola.
10 APRILE 2011: FUGA PER LO SCUDETTO
A Firenze il Milan non può sbagliare, ma l'impegno è difficile. Dopo la gioia per il 3-0 nel Derby, Ibrahimović e compagni non vogliono e non possono fermarsi perché la lotta alla vetta rimane molto accesa. La squadra di Allegri gioca in posticipo, consapevole delle vittorie di Inter e Napoli, e nel primo tempo fa la differenza sostanziale. Pato è in condizioni strepitose: assist per il vantaggio di Seedorf, un paio di grosse chance sciupate e soprattutto la firma del raddoppio. Una prova di forza nonostante un finale negativo, più per il cartellino rosso a Ibra - e di conseguenza la squalifica in un periodo delicato - che per la rete di Vargas valsa solo ad accorciare le distanze (2-1). Un mattone in più verso il diciottesimo Scudetto poi messo in bacheca.
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