Aveva giocato proprio poco Keisuke Honda in quella stagione. Ma quando c'era bisogno di lui, rispondeva sempre presente. Da professionista impeccabile, da professionista disponibile. Il Milan doveva battere il Bologna, quel 21 maggio 2017, per tornare in Europa. Ma fino a quasi settanta minuti di gioco, il risultato era ancora sullo 0-0 e il pubblico milanista a San Siro era in fibrillazione.
All'andata poi quella partita con i rossoblu allenati da Roberto Donadoni era stata un romanzo: rossoneri in 9, rossoneri vincitori nel finale con le parate di Donnarumma, lo spirito di sacrificio di Poli, l'assist di Deulofeu e il gol risolutore di Mario Pašalić. Sotto il sole di San Siro, nella gara di ritorno, ecco il gol di Deulofeu, ma il vantaggio è minimo.
Il buon Honda nell'anno solare 2017 aveva giocato solo pochi minuti contro l'Empoli, ma contro il Bologna era entrato sullo 0-0 al posto di Bacca. Dopo il gol di Deulofeu, ecco il suo gol. Molto bello, l'ultimo prima dell'addio ai rossoneri. Su punizione, tutti i compagni ad abbracciarlo, tutto il pubblico ad applaudirlo, il Milan era in Europa. Mai una parola fuori posto Honda. Quanti giri di campo a Milanello, anche quando non giocava...
Nel 2015, il Milan era in ritiro punitivo ma lui, anche se era appena rientrato dalla coppa d'Asia ed era esentato, si fermò lo stesso nel centro sportivo rossonero con i suoi compagni. Aveva la maglia numero 10, ma lui diceva sottovoce: "Non sono un 10, sono qui solo per dare una mano", e da quarto di destra nel 4-4-2 di Mihajlović fece la sua migliore stagione rossonera...
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