"Ho giocato tanti derby, ma quello di Milano è un'altra cosa". Usiamo le parole di un grande ex della nostra storia, Kaká, per introdurre la 180ª sfida di Serie A tra Milan e Inter. Sarà la prima volta di un Derby di lunedì, una partita che proviamo ad anticipare con il nostro Briefing, inquadrando tre temi d'attenzione e interesse.
POTENZE DI FUOCO A CONFRONTO
Milan e Inter sono, per distacco, le squadre più prolifiche di questo campionato. Rossoneri e nerazzurri segnano tanto, concretizzando al meglio le loro opportunità - 54% di realizzazione delle chiare occasioni per la squadra di Pioli, 51% per quella di Inzaghi - e lo fanno in maniera tendenzialmente diversa. Più cinici ed efficaci sulle palle aeree i rossoneri, che guidano la classifica della Serie A per gol segnati da calcio d'angolo (10, uno ogni 15 corner battuti); più abituati a manovre lavorate e prolungate i nerazzurri, che vantano nove reti in seguito a sequenze di almeno 10 passaggi. Stili diversi per due squadre che si conoscono bene, che si sono affrontate spesso negli ultimi anni e che sanno come colpirsi a vicenda. Sarà fondamentale per noi gestire in modo aggressivo e propositivo la costruzione dal basso dell'Inter, evitando di sfilacciarci e trovando il modo di valorizzare nel migliore dei modi le occasioni che potranno verificarsi sulle palle inattive, specie attraverso la vittoria dei duelli aerei.
TUTTO PASSA DAL CENTROCAMPO
Due mediane da tre elementi, continuamente supportate dagli esterni. Nel caso del Milan dai terzini - Calabria è stato molto coinvolto nelle trame in mezzo nelle ultime partite, Hernández è punto focale della manovra sulla sinistra - mentre in quello dell'Inter dai quinti di centrocampo, chiamati a svolgere un doppio lavoro sulle fasce. Nei Derby degli ultimi anni il risultato ha sorriso a chi ha saputo controllare meglio dell'avversaria il centrocampo e, di conseguenza, il pallino del gioco. Non necessariamente attraverso il possesso palla, quanto con la capacità di mantenere dirette e ravvicinate le linee di passaggio. Un aspetto da ricercare con il dinamismo e con il contributo, allo sviluppo in mediana, di tutti i giocatori in campo e non solo dei centrocampisti di ruolo. Da un Giroud chiamato ad alzarsi e a giocare di sponda, al lavoro in impostazione della coppia centrale Gabbia-Tomori. Controllare la zona nevralgica di campo sarà un lavoro di squadra, a cui dovranno partecipare tutti gli elementi di movimento.
L'IMPORTANZA DI PARTIRE BENE (E FINIRE MEGLIO)
Si affrontano le due squadre che segnano di più nei primi tempi, due delle tre ad andare maggiormente a segno nei 15' iniziali. È uso comune dire che nei big match una delle chiavi è l'approccio alla partita sin dal calcio d'inizio, e questo Derby non farà certamente eccezione. Nei ricordi recenti delle sfide ai nerazzurri vi sono spesso state partite sbloccate dall'Inter nel quarto d'ora iniziale, e trovarsi a gestire una rimonta dopo il carico dell'impegno infrasettimanale in Europa potrebbe essere complicato. Sbloccare noi per primi l'incontro, invece, obbligherebbe la squadra di Inzaghi a gestire una situazione inusuale, dal momento che soltanto in quattro partite di questa Serie A l'Inter si è ritrovata indietro nel punteggio, mentre noi non abbiamo mai perso (21 vittorie e 5 pareggi) una volta passati in vantaggio. Tanto importante quanto l'inizio sarà il finale di partita. 15 gol del Milan (3°) e 18 dell'Inter (1° a pari merito con la Roma) sono arrivati negli ultimi 15' di partita, momento della partita in cui i rossoneri hanno spesso segnato - tutte le ultime cinque reti nel quarto d'ora finale, ad esempio - con giocatori subentrati. Altra chiave di volta del match, quindi, sarà l'impatto di chi sarà chiamato a partita in corso.
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