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15 settembre 2023

INTER-MILAN: IL BRIEFING

Tra fattori tattici e mentali: analizziamo dove può decidersi il primo Derby stagionale

Archiviata la pausa per le nazionali dopo il positivo inizio di stagione, è il Derby di Milano - il primo stagionale - a riaccogliere i rossoneri di Mister Pioli in Serie A. Si tratta, come sempre, di uno dei match più attesi da tifosi e non solo, ma anche uno dei più delicati e carichi di tensione. Entrambe le formazioni, due squadre che si conoscono bene nonostante i numerosi cambiamenti estivi nell'organico ma non in panchina, vorranno imporsi e proseguire nella propria striscia vincente di questo inizio di campionato. La sfida nasconde tanti temi, proviamo ad individuare le tre chiavi principali della gara con il nostro approfondimento.


INSERIMENTI E PRESSIONE
Inter e Milan impostano con i propri centrali, appoggiandosi agli esterni per avanzare sul terreno di gioco e scoperchiare i varchi creati nelle linee avversarie. Aggredire la linea di passaggio tra difesa e centrocampo, con impeccabile coordinazione tra i reparti e pressione sulla trequarti, potrebbe rivelarsi un fattore per trovare impreparata la retroguardia avversaria e colpire in ripartenza, fondamentale in cui rossoneri e nerazzurri sono ancora leader. Il 4-3-3 rossonero, vera novità di quest'annata, si caratterizza della presenza di due mezzali dinamiche e fisiche. È proprio qui che il Milan proverà a trovare le contromisure giuste contro l'Inter, che nelle stracittadine più recenti ha sfruttato a dovere la superiorità numerica in quella zona del campo grazie agli inserimenti dei propri interni di centrocampo. A Reijnders e Loftus-Cheek non manca certo la gamba per supportare la manovra offensiva e, allo stesso tempo, fornire appoggio in ripiego, come dimostrato nelle prime uscite. Rendersi pericolosi in attacco ed essere puntuali in copertura, questo il compito richiesto ai due centrocampisti da Mister Pioli, da eseguire con l'appoggio prezioso di Rade Krunić.


GOL E AVVIO
Andare a segno per il Milan, a prescindere dal momento della gara, significherebbe ritrovare il gol in un Derby dopo quattro confronti a secco. Basterebbe questo dato per spiegare l'importanza, soprattutto mentale, di recuperare il feeling con la rete per l'attacco rossonero. I numeri non devono ingannare, perché la formazione di Mister Pioli ha sempre creato tanto, pur senza riuscire ad incidere nei momenti clou. In questo primo scorcio di stagione, le due squadre hanno già mostrato di entrare in campo senza timori e sono state capaci di andare a segno in avvio con costanza. I rossoneri fin qui hanno siglato due reti nel primo quarto d'ora di gioco, e in totale 6 - su 8 - nella prima frazione, mentre i nerazzurri - rispettivamente - 1 e 4. Discorso inverso, invece, per il dato sui gol subiti nel corso dei primi tempi: 1 per il Milan, 0 per l'Inter. In aggiunta a tutto ciò, è rilevante considerare che quest'anno entrambe le formazioni hanno a disposizione risorse notevoli per svoltare l'andamento del match in corso d'opera, cosa che non è riuscita ai rossoneri nella passata stagione. Mettere la freccia nel punteggio, però, resta una chiave importante.


BARICENTRO E ATTEGGIAMENTO DIFENSIVO
L'assenza di Tomori per squalifica e i recenti problemi fisici di Kalulu - in dubbio per la sfida - limitano inevitabilmente le scelte di formazione per Mister Pioli. Dovrebbe essere Simon Kjær ad affiancare la certezza Malick Thiaw in mezzo alla linea a quattro composta davanti a Mike Maignan. Le caratteristiche degli interpreti differiscono non poco: leadership e abilità nel gioco aereo quelle che risaltano nel centrale danese, aggressività e dinamismo quelle dell'inglese e del francese. A differenza di Kjær, più solido in marcatura e nell'uno contro uno, Tomori garantisce recuperi in velocità e permette di aggredire alti gli attaccanti avversari. Il Milan dovrà scegliere perciò con che atteggiamento affrontare i nerazzurri: con Simon in campo il baricentro tende ad essere più basso, per evitare di lasciare troppo campo aperto alle proprie spalle. L'Inter è abile nello sfruttare gli spazi in transizione, ed è per questo che non scoprirsi potrebbe rivelarsi la soluzione migliore. Con questa organizzazione tattica sarà determinante ripartire con ferocia dopo aver riconquistato il possesso, e il Milan ha le armi giuste per farlo, come visto in tante gare importanti nella scorsa stagione.


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