Nell'inedito venerdì di Pasqua accogliamo l'Empoli a San Siro per la 29ª giornata di Serie A: il Milan di Pioli cerca continuità dopo la grande vittoria di Napoli mentre i toscani con il successo nell'ultimo turno sul Lecce hanno compiuto un passo importante verso la salvezza, e con la testa libera da pressioni di classifica cercano un'altra impresa esterna. Nella nostra consueta analisi, cerchiamo di capire quali possono essere le chiavi della partita contro gli uomini di Zanetti.
PROPULSIONE MANCINA
Theo Hernández e Fabiano Parisi, due che chiamarli terzini è riduttivo. Il francese è, da quattro stagioni, una delle armi offensive più devastanti dei rossoneri e dell'intera Serie A; il 22enne di Zanetti è invece uno dei centri di gravità della manovra dell'Empoli. Entrambi i giocatori, partendo dalla posizione di laterale sinistro in una difesa a quattro, si assumono spesso grandi responsabilità nell'impostazione del gioco delle rispettive squadre e sanno esaltarsi in fase offensiva: Parisi (3035) ed Hernández (2741) sono ai primi due posti della classifica dei giocatori di questo campionato per metri percorsi in avanti palla al piede, e il difensore dell'Empoli è anche il difensore che vanta più dribbling riusciti in questa Serie A (45). Dalle iniziative di questi due difensori possono nascere gol e occasioni.
ANDARE PRESTO IN VANTAGGIO
C'è una tendenza che salta all'occhio osservando l'andamento stagionale delle due squadre. Quando il Milan è passato in vantaggio (17 volte in 28 partite di campionato), solo in due occasioni (vs Roma e Salernitana) non ha portato a casa i tre punti. Parallelamente, quando l'Empoli passa in svantaggio non riesce a ribaltare il risultato: 14 volte i toscani si sono trovati sotto nel punteggio e solo 3 sono i punti ottenuti in rimonta. Questo perché l'Empoli è una squadra con un baricentro e una impostazione prevalentemente difensive e che segna poco: quello dei toscani è infatti il sestultimo attacco del campionato con 25 reti. L'idea fondante della squadra di Zanetti è agire di rimessa cercando la profondità con gli attaccanti e con il trequartista: tanta densità, tanti contrasti e poi fraseggio corto per cercare l'ampiezza offensiva. Costringerli a rincorrere da subito vorrebbe dire stravolgere il piano partita - ben attuato contro l'Inter qualche mese fa - e poter attaccare molti più spazi.
ATTACCARE SUGLI ESTERNI
L'Empoli fa del 4-3-1-2 il suo marchio di fabbrica da anni, un modulo quasi identitario che presuppone una grande densità nella zona centrale del campo. Un sistema che però spesso rischia di lasciare scoperte le zone laterali in fase difensiva, costringendo i due terzini a fronteggiare l'uno-contro-uno degli avversari. Questo può essere un vantaggio per i rossoneri, che con Leão da una parte e Díaz - o Saelemaekers - dall'altra cercano spesso di conquistare la superiorità numerica saltando il diretto marcatore, o favorendo la sovrapposizione dei due laterali bassi. Il Milan, schierandosi con una mediana rinforzata come a Napoli, dovrà cercare di pareggiare l'intensità centrale dei toscani per poi "rompere" l'equilibrio sugli esterni.
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