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03 gennaio 2023

SALERNITANA-MILAN: LE CHIAVI DELLA GARA

Scopriamo chi e cosa potrà essere decisivo

Chi e cosa potrà decidere Salernitana-Milan? Con la ripresa ufficiale torna anche la nostra analisi nella quale proviamo a giocare d'anticipo, cercando di individuare e approfondire le principali chiavi della gara. Eccole, rivolte alla 16ª giornata di Serie A in programma all'Arechi di Salerno:


CHI BEN COMINCIA...
Prima degli aspetti tecnici e tattici, va inevitabilmente sottolineata una tematica legata alla sosta. Anomalo per alcuni giocare il Mondiale a dicembre, anomalo per altri rimanere senza partite - tranne sporadiche amichevoli - per un mese e mezzo nel pieno della stagione. Tutto ciò aggiunge maggiore incertezza e ha già complicato i piani degli allenatori: tra assenze e condizioni non ottimali, le squadre non saranno né al completo né al 100%. Pioli privo di Maignan e con un attacco limitato, Nicola privo di Mazzocchi. La testa rischia di pesare più del solito, farà la differenza la capacità di approccio, di attenzione fino alla fine. E con un elevato numero di variabili, aggiungendo la poca comodità nello scendere in campo alle 12.30, anche le soluzioni dalla panchina acquistano più importanza.


CURARE IL PALLEGGIO PER EVITARE IL CONTRATTACCO
In un copione che dovrebbe prevedere più possesso palla nei piedi del Milan, gli uomini di Pioli dovranno essere molto precisi nelle linee di passaggio, in particolare in fase di impostazione. La Salernitana non è solita pressare alto, aggredire l'avversario a inizio azione, ma ha nelle corde ripartenze veloci ed efficaci: errori o leggerezze, a partire da portiere e difensori, costerebbero caro. Scelte facili e sicure da dietro, ordine in mediana. A proposito: a Tonali e Bennacer, come Vranckx e Pobega, spetterà il delicato compito di gestire le vie centrali, terreno di lotta ma anche di spazi per sorprendere e colpire, dato che rossoneri e granata prediligono manovrare soprattutto sugli esterni. Anche in questo caso, la precisione darà una mano.


LEÃO E DIA, LE DUE FACCE DELL'ATTACCO
Arrivando ai singoli, bisogna per forza isolare Leão e Dia. Il portoghese, dopo il primo Mondiale, ricomincerà più forte e consapevole dai sei gol e i cinque assist nell'attuale campionato. Il senegalese, invece, dai sei gol e due assist. Entrambi sono i migliori marcatori delle rispettive formazioni, pedine alle quali è quasi impossibile rinunciare per mettere in pratica il gioco e gli schemi degli allenatori. Attaccanti giovani, rapidi e imprevedibili, complicato marcarli però essenziale provare a limitarli perché da loro nascono i veri pericoli. Opereranno in ruoli diversi: Rafael in fascia nel 4-2-3-1, formidabile nello scatto e nel creare superiorità; Boulaye in punta nel 3-5-2, meno di movimento e più scoccatore. Le statistiche dimostrano la loro grande produzione offensiva, non solo nell'esaltarsi individualmente ma anche nel servire i compagni. In generale nel creare situazioni favorevoli per segnare e vincere.


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