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07 ottobre 2022

MILAN-JUVENTUS: LE CHIAVI DELLA GARA

Dove si vince il big match? Scopriamolo nel nostro briefing

Per mettersi alle spalle Stamford Bridge, per ritrovare fiducia, per battere una rivale storica e allontanarla in classifica, per il pubblico di San Siro: Milan-Juve è tante cose, è storia e tradizione, rivalità, ma questa volta sarà soprattutto un'occasione per rialzare subito la testa. I rossoneri vogliono vincere e dare continuità al successo di Empoli in campionato, di fronte c'è la Juventus in un buon momento di forma. Come si battono i bianconeri? Proviamo ad analizzare alcune possibili chiavi della partita. 


LE MOTIVAZIONI
La sconfitta di Londra, pesante nel punteggio, chiama i rossoneri a una reazione immediata. Dopo un pareggio e una vittoria è arrivata la prima battuta d'arresto stagionale in Europa: il compito dei rossoneri, ora, è evitare che le conseguenze del ko di Stamford Bridge si riverberino sul campionato. Il rientro dalla sosta è stato più complicato del previsto per la squadra, che ha dovuto fronteggiare diversi infortuni che l'hanno limitata nelle ultime due sfide, contro Empoli e Chelsea. Al contrario, le due settimane di pausa hanno "benedetto" i bianconeri, reduci da un mese di settembre senza vittorie (2 pareggi e 3 sconfitte): la formazione di Allegri ha inanellato due nette vittorie contro Bologna e Maccabi Haifa, riprendendo il cammino in entrambe le competizioni. Lo scenario vede ora il Milan chiamato a reagire e la Juventus desiderosa di proseguire questo abbrivio positivo delle ultime due partite: chi avrà dunque gli stimoli maggiori a San Siro? Le assenze sono importanti da entrambe le parti ma una chiave di lettura a favore dei rossoneri potrebbe essere il ritorno di Theo Hernández, fresco 25enne. Un fattore tecnico ed emotivo in grado di fare la differenza, pronto a ricomporre la catena di sinistra con Leão, per trascinare la squadra verso un risultato importante, che darebbe fiducia anche in vista del ritorno di martedì con il Chelsea. Al contrario, la Juve dovrà nuovamente rinunciare alla fantasia dello squalificato Ángel Di María, tre assist contro il Maccabi: senza di lui quest'anno la Juventus ha giocato 5 partite, vincendo solo l'ultima contro il Bologna. 


ATTACCO DI PESO
Attacco vs difesa, quello di San Siro si preannuncia come un 2 contro 2 molto interessante e peculiare. La Juve, come detto priva dell'argentino Di Maria, dovrebbe riproporre le due torri in fase offensiva: Milik e Vlahović. Il polacco, complice qualche noia muscolare, ha riposato nell'infrasettimanale di Champions League contro il Maccabi ma è pronto a partire da titolare nella sfida di San Siro. Dopo aver fronteggiato un attacco rapido e imprevedibile come quello del Chelsea, la retroguardia rossonera si troverà di fronte avversari diversi per caratteristiche e attitudine. Il Milan ha collezionato due clean sheets in questo campionato, mentre ne aveva collezionati ben sei nelle ultime otto partite della scorsa Serie A: in questa situazione l'esperienza e la fisicità di Kjær avrebbero fatto sicuramente comodo a Mister Pioli, che può anche pensare di giocarsi le carte Gabbia o Thiaw per contrastare l'impatto delle due punte bianconere. Il Milan dovrà provare a giocare con la linea alta, cercando ove possibile di limitare la Juventus in quelli che sono i suoi punti forti: il gioco aereo e i palloni da fermo. Se da un lato i rossoneri sono la formazione che, insieme all'Inter, ha subito più reti di testa (4), dall'altro la Juventus ha segnato cinque reti su sviluppo di palla inattiva (primato condiviso con il Napoli) su 12 totali: il 42%, una percentuale record di gol da fermo in questa Serie A. Un fondamentale che ci ha creato problemi anche a Stamford Bridge e che dovremo cercare di arginare


PUNTI DALLA PANCHINA
Nel basket una statistica che viene presa particolarmente in considerazione è quella dei "punti dalla panchina", ovvero l'apporto che i sostituiti in corsa riescono a dare al quintetto base. In una potenziale partita bloccata, il contributo delle panchine può essere di fondamentale importanza. Nonostante le numerose assenze, Mister Pioli ha una rosa di alternative molto valida a cui attingere per poter cambiare assetto in corso d'opera, specialmente nella trequarti offensiva. I recuperi di Origi e Rebić consentono di dare respiro a Giroud e di cercare la profondità più che la palla nei piedi, Díaz e Adli sono pronti a dare ritmo e freschezza sulla trequarti così come Vranckx può garantire quegli strappi in mediana che, specialmente nel finale, possono risultare decisivi. Allegri può invece contare sulla freschezza dei giovani, da Soulé a Miretti, senza dimenticare Fagioli, ragazzi che stanno entrando sempre più nelle rotazioni e che stanno dando ottime indicazioni al tecnico bianconeri. In attacco, poi, c'è sempre l'alternativa Moise Kean, che ha già colpito i rossoneri nell'aprile 2019 proprio con la maglia della Juventus e nel dicembre 2017 quando vestiva quella del Verona. 


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