Per due dei tre grandi olandesi della storia del Milan, l'ultimo appuntamento importante con la nazionale Orange fu l'Europeo 1992. Da campione in carica, l'Olanda si presentò in Svezia forte dei favori del pronostico, passando brillantemente il girone: successi su Scozia e Germania, pareggio con la Comunità degli Stati Indipendenti, nata in seguito allo scioglimento dell'Unione Sovietica.
A interrompere il sogno di uno storico back-to-back europeo, che sarebbe stato il primo nella storia della competizione, fu la sconfitta ai rigori in Semifinale contro la sorprendente Danimarca, ripescata in extremis alla vigilia del torneo. La serata di Göteborg fu quindi l'ultima in un grande torneo per Ruud Gullit e Marco van Basten: entrambi fecero qualche apparizione nelle qualificazioni al Mondiale 1994, ma nulla di più.
Questo non fu il caso, però, di Frank Rijkaard. Per il polivalente mediano nativo di Amsterdam c'era ancora tempo per un canto del cigno in Nazionale, tra l'altro un anno dopo l'addio a quel Milan con cui aveva conquistato 10 trofei, con un bis di Scudetti, Supercoppe Italiane, Coppe dei Campioni, Supercoppe Europee e Coppe Intercontinentali.
Le buone condizioni fisiche - nella stagione del ritorno all'Ajax si era laureato campione d'Olanda per la quarta volta - e la continua considerazione del neo CT Dick Advocaat avevano permesso, a Rijkaard, la convocazione per un secondo Mondiale. Negli USA andò in scena l'ultima edizione della storia a 24 squadre - nel 1998 entrò in gioco la formula a 32 - e l'Olanda ebbe in dote un gruppo con i "vicini" del Belgio, il Marocco (alla terza partecipazione, la prima dopo gli Ottavi raggiunti nel 1986) e un'esordiente assoluta, l'Arabia Saudita.
Proprio contro i sauditi avvenne l'esordio nel torneo degli Orange (vittoria per 2-1 il 20 giugno a Washington), con Rijkaard titolare e autore di una solida prova nel folto centrocampo scelto da Advocaat. Frank titolare anche cinque giorni dopo a Orlando, quando però arrivò una sconfitta di misura per mano del Belgio. Il girone fu comunque superato (da primi) con il successo all'ultimo turno sul Marocco, grazie anche al sorprendente upset dei sauditi sui belgi.
Il tabellone a eliminazione diretta proponeva, agli Ottavi, una sfida già vissuta quattro anni prima a Palermo, durante Italia 1990: l'incrocio con l'Irlanda di Charlton, che nel suo girone aveva sorpreso l'Italia di Sacchi. Una sfida superata con personalità (2-0, entrambe le reti nel primo tempo) dall'Olanda, anche grazie al ritorno da titolare di Rijkaard. Il cammino iridato - ma anche l'esperienza in nazionale dell'ex rossonero - si interruppe al turno successivo, contro il Brasile a Dallas: Frank e compagni furono capaci di recuperare l'iniziale doppio vantaggio verdeoro prima di cedere, nel finale, al gol decisivo di Branco.
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