Per la prima volta il Milan giocherà i Quarti di finale di Europa League: risaliva al 2001/02, ma nell'allora Coppa UEFA, la nostra precedente apparizione tra le migliori otto della competizione europea. Due turni a eliminazione diretta superati con merito dai rossoneri, a suon di gol, per uno sguardo che è adesso rivolto al tabellone che definirà il cammino verso Dublino, sede dell'atto finale in programma il 22 maggio. La serata di Praga, terminata con la vittoria per 3-1 sullo Slavia, porta con sé alcune indicazioni importanti: ne trattiamo tre nel nostro Debriefing.
LE ESPERIENZE INSEGNANO
Quella della Eden Aréna è stata la 40ª gara ufficiale del Milan 2023/24, e in terra ceca si è vista la riproposizione di un tema ricorrente della stagione rossonera: la capacità di imparare dagli errori, di migliorare situazioni difficili vissute in partite precedenti. Ci si attendeva un inizio arrembante dello Slavia - come lo è stato per il Rennes nel turno precedente - ma la squadra di Pioli, forte di un doppio vantaggio importante ma non definitivo, è stata capace di gestire il momento, senza nemmeno farsi condizionare dall'infortunio di Maignan e da 20' iniziali in cui si è giocato davvero poco. Se in campionato alla sconfitta di Monza sono seguite tre partite (Atalanta, Lazio, Empoli) senza gol subiti su azione, con il rigore di Koopmeiners e due clean sheet, in Europa il Milan è cresciuto di gara in gara, mostrando cose migliori nel secondo doppio confronto rispetto al primo. Qualcosa di decisamente incoraggiante in vista di una primavera che si spera possa essere ricca di soddisfazioni e miglioramenti.
UN ALTRO UNO-DUE PER INDIRIZZARLA
Un secondo punto in comune con l'andata della scorsa settimana è stato un uno-due in rapida successione, per colpire una seconda volta l'avversaria dopo avere sbloccato una parità. A San Siro, sul momentaneo 1-1, i gol - entrambi in seguito a un calcio d'angolo - in meno di 2' di Reijnders e Loftus-Cheek. A Praga lo 0-0 è stato rotto, anche qui in un paio di minuti, da Pulisic e dello stesso Ruben, con azioni sviluppate da sinistra e non su palla inattiva. Modi diversi, ma risultato in comune per un Milan capace di essere cinico e determinato, esprimendo nel migliore dei modi tutto il suo potenziale offensivo. Cinque gol contro il Rennes, sette contro lo Slavia: fanno 12 reti in quattro partite di Europa League per la squadra di Pioli, che viaggia al ritmo di cinque gare consecutive a livello continentale con marcature multiple. Confermando, anche in Europa, la sua prolificità offensiva.
CHRIS E RUBES, DA COBHAM A MILANELLO
A segno insieme a sette giorni di distanza, dall'Italia alla Repubblica Ceca. Christian Pulisic e Ruben Loftus-Cheek sono arrivati entrambi, nell'estate 2023, dal Chelsea al Milan. In rossonero non hanno soltanto ritrovato due ex compagni - Olivier Giroud e Fikayo Tomori - ma hanno potuto riproporre un'intesa tecnica e tattica affinata negli anni di Cobham. E con la maglia del Milan stanno vivendo due annate memorabili, straordinarie dal punto di vista realizzativo ed eccellenti per la qualità del gioco espresso. 11 gol tra tutte le competizioni l'americano, 9 l'inglese: sono ben 20 reti in due. Per Pulisic è il massimo in carriera - eguagliato il 2019/20 - in una singola annata nei cinque maggiori campionati europei; Loftus-Cheek, invece, è il centrocampista rossonero più prolifico in una stagione nelle coppe europee da Kaká nel 2006/07. Cifre importanti dal punto di vista statistico, risultati che sono ancora superiori per valore. Rubes e Chris, infatti, sono elementi imprescindibili per un Milan che vuole continuare a crescere. Anche grazie al duo ex Chelsea.
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