Era dal 2002, dall'allora Coppa UEFA, che il Milan non vinceva una partita di un Ottavo di finale di Europa League. Il primo atto contro lo Slavia Praga restituisce un risultato importante, ma la qualificazione al prossimo turno andrà definita tra una settimana alla Éden Arena. Analizziamo tre eredità del 4-2 ottenuto contro i cechi nel nostro Debriefing.
LE PALLE INATTIVE PER SVOLTARE
Il miglior momento del Milan è arrivato nel finale della prima frazione, in risposta al momentaneo pari di Douděra. I rossoneri sono stati abili a sfruttare la superiorità numerica, andando sul doppio vantaggio nello spazio di appena 110 secondi. E l'hanno fatto, replicando a una prima mezz'ora contraddistinta dal pressing alto dello Slavia Praga con due reti simili, entrambe nate su un calcio d'angolo di Alessandro Florenzi. Il 2-1 con il corner corto per la rasoiata sul primo palo di Reijnders, il 3-1 col cross a centro area a premiare il terzo tempo di Loftus-Cheek. Due gol belli, come sviluppo e conclusione. In questa stagione sono evidenti i progressi, rispetto al recente passato rossonero, sulle palle inattive - in attacco come in difesa - e la serata europea si aggiunge come tassello ad altri momenti importanti di questa stagione.
VARIAZIONI SUL TEMA
La partita di San Siro ha avuto i suoi momenti, il doppio vantaggio al termine dell'andata è importante ma non autorizza di certo alcun rilassamento. Un altro punto da sottolineare sulla prestazione rossonera è stata la capacità di rispondere a due contromisure adottate dagli ospiti. Prima lo schieramento "a specchio", con un 4-2-3-1 inusuale per quanto proposto in stagione dalla squadra di Trpišovský. Poi la pazienza nello sviluppare la manovra centralmente, dal momento che lo Slavia ha operato un'elevata pressione sulla nostra catena sinistra frenando spesso gli spunti di Leão e Hernández. Se il palleggio è stato per lo più alto - come baricentro - e centrale, con un coinvolgimento continuo di Kjær, Gabbia e Tomori, Rafa e Theo hanno sfoderato una prestazione matura, lasciando che la partita arrivasse a loro. Il secondo si è speso tanto (e bene) in copertura, il primo ha comunque inciso in maniera determinante sul tabellino finale generando il gol di Giroud e con l'assist per Pulisic.
UN CENTROCAMPO DI LOTTA E DI GOVERNO
In due hanno trovato la via della rete, mentre il terzo ha disputato un'altra prova gagliarda e di personalità in un 2024 sinora di alto livello. Nella copertina della vittoria sullo Slavia Praga ci sono sicuramente i tre protagonisti del centrocampo rossonero. Se per Tijjani Reijnders si è trattato del primo gol europeo con la nostra maglia (e che bella prima volta), con la rete ai cechi Ruben Loftus-Cheek è giunto all'ottavo centro stagionale, di cui ben 7 in questi primi mesi del 2024. A brillare è stato anche Yacine Adli, che non ha sofferto il pressing alto dello Slavia sui palleggiatori, dando respiro e ordine alla manovra milanista. Il tris visto a San Siro in mediana non si vedeva dal primo minuto da oltre un mese - Frosinone-Milan lo scorso 3 febbraio - ma non si direbbe, a vedere gli automatismi e la facilità nella giocata con e senza palla. Un punto importante da cui ripartire nel tour de force che precederà la sosta di metà mese.
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