È tempo delle parole. Da rossonero. Marco Sportiello è un portiere esperto, navigato in Serie A e ora pronto a vivere un nuovo, importante capitolo della sua carriera. A Milanello, in diretta su AC Milan Official App, Milan TV, YouTube e Twitch, ha raccontato emozioni e ambizioni nella conferenza stampa di presentazione. Queste le sue parole:
ARRIVARE AL MILAN
"È l'ultimo step della mia carriera. Essere qui è un sogno, non lo dico perché sono il nuovo arrivato e conviene dirlo. Devo ancora realizzare. Credo di essere maturato molto, soprattutto negli ultimi anni, e penso di essere arrivato qui al momento giusto. Una volta che ho saputo dell'interesse del Milan non c'è stato altro".
L'ASCESA DI MARCO
"Credo di non eccellere in tantissime qualità, ma penso di avere valori importanti. Non ho fatto la Primavera, sono cresciuto in Serie D, C2, C1 prima di giungere in A. Nessuno mi ha mai regalato niente, mi sono conquistato tutto passo dopo passo. Arrivare in Serie A era un sogno, esserci per il decimo anno consecutivo è un motivo d'orgoglio".
COSA PORTA SPORTIELLO
"Con le tre competizioni c'è bisogno di tutti e non solo in campo. Credo che nel quotidiano chi gioca di meno deve spingere il gruppo, e non è una frase fatta: me ne sono accorto molto negli ultimi anni. Devo cercare di essere pronto il più possibile, e non è facile. Se non giochi per mesi e finisci dentro devi far bene subito, devi essere bravo a stare sempre sul pezzo. Dovrò dare affidabilità e presenza a tutto il gruppo e all'ambiente rossonero".
SU MAIGNAN
"Quando Mike è arrivato in Italia e ho giocato per la prima volta contro di lui, ho immediatamente detto al mio allenatore che era un avversario fortissimo. Mi ha fatto una grande impressione sin da subito, e l'ha confermata. Mi sono sempre adattato a tutti e mi sono sempre trovato benissimo. Non sono giovanissimo, ma posso imparare tanto da lui ed è quello che voglio fare. Io sono un po' "vecchia scuola", lui è molto moderno e diverso rispetto agli altri. Voglio vederlo da vicino e sono molto curioso di allenarmi con lui. Penso di poterlo aiutare dando ritmo in allenamento, stimolandolo".
GIOCARE CON I PIEDI
"A Bergamo non facevamo molto gioco dal basso. Mi dovrò sicuramente abituare, ma tanto è dettato da come si muovono i compagni. Tu puoi anche avere un portiere bravo con i piedi, ma se i compagni di movimento non si muovono bene le tue caratteristiche dovranno cambiare. Dovrò essere veloce a capire certi meccanismi di questa squadra".
IL RICORDO DI ASTORI
"Col Mister abbiamo vissuto questa esperienza bruttissima, Davide è una persona che porto sempre nel mio cuore. Abbiamo giocato poco insieme, ma mi ha insegnato tanto. Sapeva dirti le cose al momento giusto, era un grande capitano. Ho avuto modo di conoscere la sua famiglia, tra me e il Mister c'è un legame forte anche per l'esperienza che abbiamo avuto. Sono contento di tornare a lavorare con lui".
SU PIOLI
"In questi anni ci siamo sempre sentiti, il rapporto è rimasto. Finora non mi ha chiesto cose particolari dal punto di vista del gruppo, ci sarà tempo. Il Mister è una persona con cui parli molto, ti confronti, sono sicuro che ci sarà occasione".
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