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27 novembre 2023

MILAN-BORUSSIA DORTMUND: IL BRIEFING

Le chiavi di un bivio lungo 90 minuti, che determinerà la stagione europea delle due squadre

Una delle cose più importanti, in una grande competizione sportiva, è la possibilità di essere padroni del proprio destino. Sapere quale è il tuo possibile futuro ottenendo un determinato risultato. È questa la grande posta in palio, per entrambe le squadre, in Milan-Borussia Dortmund. La classifica attuale assegna un leggero vantaggio ai tedeschi, ma lo scenario è chiaro: chi otterrà i tre punti al termine dei 90' dipenderà solo da se stesso nell'ultima giornata del 13 dicembre. Un vero e proprio bivio, quindi, che proviamo a decifrare nel nostro Briefing.


SAPERSI DIFENDERE
Può sembrare un paradosso, in una partita dove le squadre vorranno cercare una vittoria dal peso specifico importantissimo. Non lo è, e ce lo dice il recente passato di rossoneri e gialloneri. La squadra di Pioli è reduce dal primo clean sheet in oltre un mese nell'1-0 alla Fiorentina, e nel caso del Milan l'aspetto difensivo è da tenere d'occhio anche per l'impossibilità, nell'ultimo periodo, di effettuare delle rotazioni. La coppia Tomori-Thiaw sarà alla quinta partita consecutiva da titolare, e questo potrebbe essere un fattore anche nella gestione dei ritmi di una serata che si annuncia di grande intensità. Dall'altra parte ci sarà una squadra che tende a concedere alla propria avversaria, nonostante le due porte inviolate nel doppio scontro col Newcastle. Il Borussia, infatti, ha subito ben undici gol nelle ultime quattro partite di campionato, e il ritorno alla vittoria contro il Mönchengladbach (4-2) non ha di certo dissipato i dubbi difensivi visti contro Francoforte (3-3), Bayern (0-4) e Stoccarda (1-2).


IL CENTROCAMPO, TRA GESTIONE E CREAZIONE
Già a Dortmund il Milan ha dimostrato di sapere gestire i ritmi della partita contro l'arrembante Borussia di Terzić, sempre generoso nella ricerca di una ripartenza offensiva. Chiave fondamentale per gestire i diversi momenti che si presenteranno nel corso dei 90' sarà anche il nostro centrocampo, che non potrà contare sullo squalificato Musah. A livello di nomi, i profili sembrano essere quelli del trio formato da Loftus-Cheek, Krunić e Reijnders con Pobega - artefice di una buona prova nel weekend di Serie A - e Adli pronti a essere chiamati in causa. È la scelta sulle posizioni che offre maggiori spunti di riflessione. Loftus-Cheek è stato grande protagonista contro il PSG da trequartista, e in questo caso la coppia formata da Krunić e Reijnders si dividerebbe i compiti di regia e interdizione. L'inglese sarebbe però al rientro dal 1', dopo aver saltato la sfida di Lecce e i 30' contro la Fiorentina: per gestire le risorse, quindi, potrebbe giocare in una posizione più da mezzala con la creazione di gioco maggiormente intestata allo stesso Krunić, ruolo più volte ricoperto da lui in stagione. Parliamo di giocatori duttili, potenzialmente intercambiabili di compiti e posizione nei 90' e con alle spalle due alternative - Adli e Pobega - in grado di portare un contributo importante alla causa rossonera.


IL NOSTRO 12° UOMO
Dal "muro giallo" affrontato all'andata, alla passione rossonera, costante nello scollinare oltre quota 70mila spettatori a San Siro in questa stagione. Nelle grandi notti europee - negli ultimi anni come nella storia del nostro Club - il pubblico sugli spalti si è sempre rivelato il proverbiale dodicesimo uomo, quello in grado di spingere la squadra in campo oltre gli ostacoli, oltre i suoi limiti. È stato tale, nel recente passato, in serate come Salisburgo, Tottenham, Napoli e - più vicino nel tempo - PSG. Nelle grandi vittorie in Champions del Milan, c'è il pubblico di San Siro. Ed è per questo, partendo dalla storia e arrivando al presente, che occorrerà l'apporto delle grandissime occasioni per ottenere il massimo della posta in palio e tornare propriamente padroni del nostro destino. 


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