L'Euroderby di Champions League è alle porte e i rossoneri, reduci dal successo contro la Lazio in campionato, sono chiamati a una prova maiuscola contro i cugini. Sarà una doppia sfida che si giocherà sui dettagli, sui nervi e sulla lucidità. Avviciniamoci un passo per volta, e proviamo ad analizzare quelli che saranno i fattori potenzialmente decisivi nella partita d'andata.
EFFICACIA DELLA PRESSIONE OFFENSIVA
Nell'ultimo match contro la Lazio, i rossoneri hanno sbloccato la partita grazie a una pressione ben riuscita sull'uscita palla degli avversari: Bennacer pressa e induce all'errore Marcos Antônio e va in gol con la collaborazione di Giroud. L'Inter è stata una delle prime squadre, già nel biennio di Spalletti, a praticare la costruzione dal basso, a costo di assumersi qualche rischio nei pressi della propria area di rigore. Questa fase è particolarmente ricercata dai nerazzurri quando in campo c'è Brozović, vero equilibratore della manovra, che si abbassa al livello dei difensori per sviluppare l'azione. I rossoneri dovranno provare a essere molto aggressivi in prima battuta per mettere in difficoltà la circolazione, senza perdere al contempo l'equilibrio tra i reparti, perché se l'Inter trova spazio per superare la prima "barriera" sa diventare molto pericolosa. Il Milan, proprio nei precedenti contro l'Inter, ha un esempio virtuoso a cui attingere, ossia il gol dell'1-1 nel Derby d'andata in campionato. Il ruolo di Bennacer in uscita su Brozović o Çalhanoğlu sarà determinante, così come le coperture che Tonali e Krunić riusciranno a garantire all'algerino.
PAZIENZA E ORDINE IN FASE DIFENSIVA
Saranno probabilmente i nerazzurri, che in Serie A hanno il secondo miglior dato sul possesso palla dietro al Napoli, a cercare il controllo della partita nella doppia sfida contro i rossoneri. La formazione di Inzaghi sa cercare sia la manovra avvolgente e prolungata, sia la verticalità sugli attaccanti. Un esempio molto recente: contro la Roma, l'Inter segna al termine di un'azione prolungata, tre minuti di possesso palla ininterrotto alla ricerca dello spazio giusto, poi trovato da Brozović su Dumfries per il gol di Dimarco. In fase di attacco l'Inter si propone con tanti uomini, cerca la superiorità liberando anche i due terzi di difesa (Bastoni e Darmian) e opera una pressione costante e si prende anche dei rischi. Il Milan dovrà armarsi di pazienza, saper aspettare, prendere le giuste posizioni e nei limiti del possibile evitare di farsi prendere alle spalle quando gli attaccanti nerazzurri cercheranno di muoversi per aprire agli inserimenti degli esterni e delle mezze ali.
SINISTRA E IMPREVEDIBILITÀ
L'infortunio di Leão apre a un vuoto di potere sulla sinistra: con la Lazio è stato egregiamente sostituito da Alexis Saelemaekers, che è in pole position per una maglia da titolare mercoledì. La possibile assenza del portoghese potrebbe indurre Pioli e il Milan stesso a cambiare lo spartito: una soluzione obbligata che paradossalmente potrebbe rendere il Milan più imprevedibile in fase offensiva. La "sgasata" di Rafa, per quanto difficile se non impossibile da contenere, è una delle letture difensive su cui l'Inter si è sempre applicata molto bene, a volte triplicando la marcatura (Skriniar-Dumfries o Darmian-Barella). Un giocatore diverso come Alexis, a quota 2 gol in questa edizione di Champions League, può creare situazioni e posizioni diverse, di dialogo maggiore con i compagni dentro al campo, e quindi più imprevedibili per l'Inter. L'obiettivo dei rossoneri dovrà essere dunque di trasformare un minus come l'assenza di Leão in un plus, che possa creare dei grattacapi alla retroguardia dell'Inter.
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