Sono passati 814 giorni dal momento in cui Olivier Giroud è entrato a far parte del mondo rossonero. Da quel 17 luglio 2021, sono state diverse le istantanee memorabili. Gol decisivi e numerosi, che hanno deciso partite importanti a livello italiano ed europeo. Gol, appunto, ovvero la specialità della casa per uno dei migliori attaccanti della propria generazione.
Il modo in cui Oli ha lasciato il segno in Genoa-Milan, portandosi a casa anche il premio di MVP assegnato dai tifosi rossoneri su AC Milan Official App, è unico e presumibilmente irripetibile. Dei 39' giocati nella notte di Marassi - contando i 15' del maxi recupero - quelli che resteranno indimenticabili sono gli ultimi 8', trascorsi tra i pali dopo l'espulsione di Maignan.
Otto minuti interminabili, passati in apnea dopo la conferma del cartellino al VAR. Prima la traversa a respingere - anche grazie a una deviazione di Tomori - la punizione di Guðmundsson, poi l'uscita coraggiosa e sicura sull'inserimento di Pușcaș, a bloccare successivamente il pallone come un portiere navigato. Nel mezzo, tanta leadership e calma infusa ai compagni in un finale concitato, convulso, altamente emotivo.
Se siamo usciti da Marassi con la quarta vittoria consecutiva in campionato è merito delle piccole grandi cose di Olivier Giroud, saputosi calare nel momento del bisogno in un ruolo non suo. Prima del finale di partita, dell'atto da eroe inatteso, Oli aveva inciso con un paio di palle recuperate alla manovra rossonera. In una serata così, però, le statistiche possono passare in secondo piano. Chapeau, Olivier!
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