Dopo l’acquisto del Club in circostanze d’emergenza nel febbraio 1986 e dopo il primo campionato vissuto come nave scuola per fare esperienza, il 1° luglio 1987 al castello lombardo di Pomerio il Milan di Silvio Berlusconi si dà la mission e inaugura una nuova era. L’obiettivo non era dei più semplici: “Diventare la squadra più forte del mondo, giocando il calcio migliore del mondo all’insegna della massima correttezza verso gli avversari”. A concretizzare principi e programmi viene chiamato Arrigo Sacchi e il profilo della squadra cambia: i tifosi rossoneri salutano Hateley e Wilkins, arrivano gli olandesi Ruud Gullit e Marco van Basten. Con loro Ancelotti e Colombo.
La stagione del Milan parte in un clima di entusiasmo incredibile, ma bisogna fare i conti con il Napoli del grandissimo Diego Armando Maradona. Al di là delle decisioni prese a tavolino del giudice sportivo dopo Milan-Roma e dopo Pisa-Napoli, il 3 gennaio 1988 a San Siro il Milan stravince (4-1 contro il Napoli) lo scontro diretto. Il Milan senza van Basten acquisisce continuità nelle partite del 1988 e punta la testa della classifica, ma per arrivarci deve battere il Napoli al San Paolo, cosa che accade nello storico scontro diretto del 1° maggio. Degna chiusura dei conti: il pubblico napoletano che applaude il Milan dopo il 3-2. Poi l’estasi di Como. Il Milan è tornato.