Quello che doveva essere un "anno zero", si trasforma in una stagione ai limiti dell'irripetibile per i rossoneri di Capello. In estate si dissolve il trio degli olandesi: Gullit e Rijkaard lasciano, mentre van Basten è praticamente costretto al ritiro per i noti problemi alla caviglia. Dopo 13 anni saluta anche Evani, mentre un brutto incidente stradale pregiudica la stagione di Gianluigi Lentini. Ma il Milan di Capello è forte, vince e macina record: il primo trofeo arriva in estate, la Supercoppa di Lega vinta a Washington contro il Torino. Il Milan diventa, dopo il Grande Torino, la prima squadra a vincere il terzo Scudetto consecutivo, e lo fa grazie a una difesa granitica: solo 15 gol concessi in 34 partite di Serie A, nell'annata in cui ci si ricorderà anche dello straordinario record di imbattibilità di Sebastiano Rossi, 929' dal 19 dicembre 1993 al 27 febbraio 1994.
Le partenze estive liberano spazio a Marco Simone e Massaro, che diventano assoluti protagonisti della stagione: i gol pesantissimi di Daniele gli valgono il soprannome di "Provvidenza" e saranno fondamentali anche nello straordinario cammino europeo della squadra. Le sconfitte in Supercoppa Europea (contro il Parma) e Coppa Intercontinentale (contro il San Paolo) non macchiano il ricordo di una stagione magnifica. In Champions League i rossoneri, prima della Finale di Atene, superano Aarau, Copenaghen, Anderlecht, Porto, Werder Brema e Monaco. Nella capitale greca l'ultimo atto contro il temibile Barcellona di Johann Cruijff diventa una notte d'accademia rossonera: 4-0 il finale, doppietta di Massaro, meraviglia di Savićević e sigillo finale di Desailly, arrivato a ottobre a rinforzare una formazione già di altissimo livello. Per la prima volta nella nostra storia, ecco l'accoppiata Scudetto-Champions League.