Dove eravate il 25 novembre 2007? Probabilmente allo stadio o davanti alla TV perché il Milan giocava a Cagliari. Allora si chiamava Sant'Elia, oggi Unipol Domus e ospiterà un nuovo capitolo delle partite rossonere in terra sarda. Per avvicinarci a un appuntamento atteso e importante di questo campionato abbiamo scelto di ripercorrere il precedente di più di quattordici anni fa.
LO SCENARIO
Stagione 2007/08, il Milan è Campione d'Europa in carica ma in Italia sta facendo fatica. Siamo alla 13ª giornata di Serie A, nel cuore del girone d'andata, in un momento storico molto delicato e difficile per il nostro calcio, ancora sconvolto per la tragedia di Gabriele Sandri. La squadra di Ancelotti, dopo il rinvio della gara di Bergamo e la sosta per le Nazionali, ritorna in campo in cerca di punti e orgoglio: a parte gli exploit a Roma (5-1 alla Lazio) e Genova (5-0 alla Sampdoria), il Diavolo è ottavo in classifica, a -11 dalla vetta e -7 dalla zona Champions League. Un inizio davvero in salita, da ribaltare al più presto. Cagliari è l'occasione.
RIECCO RONALDO, MA SEGNA ACQUAFRESCA
Due le novità da sottolineare ai blocchi di partenza: nel Milan si rivede Ronaldo, titolare alla sua prima presenza ufficiale; nel Cagliari esordio in panchina per Sonetti, al posto dell'esonerato Giampaolo. I riflettori sono puntati sul Fenomeno in uno dei pochi bagliori di un'annata disgraziata - dalla frattura alla tibia alla lesione del tendine rotuleo del ginocchio - ma la scena se la prende Acquafresca, il quale sblocca il match dopo appena quattro minuti grazie a un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Rossoneri in affanno, è l'ex Foggia l'avversario più pericoloso, senza Seedorf e Inzaghi tocca a Kaká e Gilardino provare a trascinare i compagni. A fine primo tempo Ricky ha la palla del pareggio, quando la trattenuta di Bianco su Ronaldo viene punita con il rigore dall'arbitro Dondarini: dal dischetto, però, Ricky viene ipnotizzato dalla parata di Fortin.
UN CAMBIO E DUE GOL PER LA RIMONTA
Sembra un pomeriggio stregato, anche perché in avvio di ripresa un tiro di Ronaldo spizza il palo, invece la svolta arriva da un cambio: Bonera rimpiazza Ambrosini. È il 58', la difesa passa a tre, Serginho (e Oddo) avanza di posizione e aumenta la spinta. Proprio dal piede del brasiliano nasce al 61' la situazione del pari milanista: Bianco rinvia male un cross e Gilardino, da rapace d'area, non si lascia scappare la deviazione volante a beffare il portiere. I rossoneri sono vivi però rischiano grosso pochissimi minuti dopo: Acquafresca sorprende Nesta, salta Dida e assapora doppietta e nuovo vantaggio, vanificato da un salvataggio provvidenziale in scivolata di Bonera. Come un gol, l'unica strada verso la vittoria che diventa vera e concreta all'86' con la magia di Pirlo: una punizione dalla distanza, dalla traiettoria beffarda, a inchiodare Fortin e rimontare i rossoblù. Un successo prezioso, nonostante poi al Diavolo - diventato nel frattempo Campione del Mondo - scivolò via la qualificazione in Champions League quasi al traguardo del campionato.
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