BLITZ A BARCELLONA
Era una estate in tono minore per il Milan. Superato sul fino di lana dalla Fiorentina nelle ultimissime giornate di campionato, il Milan doveva tornare a giocare, sette anni dopo l'ultima apparizione, la Coppa UEFA. Senza i ricavi della Champions League, la campagna acquisti era tutta sulle spalle del Club, dal punto di vista del dispendio economico. Dopo i primi colpi firmati Flamini, Zambrotta e Borriello, al Club rossonero serviva qualcosa di top per rilanciare l'entusiasmo del popolo milanista. Ecco allora che, poco prima di metà luglio, inizia la trattativa per Ronaldinho. Di lui Adriano Galliani, come passione sportiva, ne aveva parlato quattro anni prima, in un workshop societario in Sardegna. I suoi colpi deliziavano anche Silvio Berlusconi. La trattativa non è semplice, tanto che alla fine si ritrovano, davanti alla sede del Barcellona, il giocatore, i suoi agenti, il Milan e il Manchester City. I rossoneri riuscirono ad avere la meglio, tanto che nella serata del 15 luglio il Sito ufficiale rossonero emette il suo comunicato: "Barcellona e Milan hanno trovato un principio di accordo".
LA GRANDE FESTA DI SAN SIRO
Perfezionato il giorno dopo, l'accordo per Ronaldinho si trasformò in una grande adunata dei tifosi del Milan a San Siro. Circa trentamila tifosi del Milan si ritrovarono entusiasti proprio il 17 luglio allo stadio per salutare il Dinho. Sorridente ed emozionato, l'attaccante sudamericano ha salutato i suoi nuovi sostenitori con qualche parola in italiano: "Buonasera a tutti, grazie mille. Forza Milan", le parole dell'ex fuoriclasse del Barcellona, accompagnato in campo dalle note di "We will rock you" dei Queen. Ronaldinho ha salutato più volte il pubblico rossonero. "Non mi aspettavo tanto affetto, è stato emozionante, sono contentissimo", ha detto il brasiliano, che ha poi assistito alla chiusura della festa segnata da una interminabile serie di fuochi d'artificio. Dinho, maglia rossonera indosso e pallone in braccio, si disse "molto emozionato": "Voglio fare il massimo dei gol ed il massimo degli assist". Tra alti e bassi, alcune cose del suo talento più puro i tifosi rossoneri le avrebbero poi viste sul campo, prima di vederlo salutare tutti due anni e mezzo dopo, nel gennaio del 2011.
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