Come una Finale, vent'anni dopo la Finale per eccellenza. Il Milan per blindare il quarto posto, la Juventus per sperarci ancora. Non bastava lo storica concorrenza, ci si mette anche la classifica a rendere affascinante questo big match. A Torino si decide. Come sempre toccherà al campo e allora scegliamo - e analizziamo - le principali chiavi della gara.
RISCATTARSI IN TRASFERTA
Al Milan rimane solo una trasferta, di conseguenza solo un'occasione per migliorare il rendimento esterno in questa Serie A. Finora 24 punti su 54, sei vittorie su diciotto. Il bilancio ancora parziale dimostra una resa di up and down lontano da San Siro. Il successo in trasferta manca dal poker di Napoli a inizio aprile, dopodiché diverse cause hanno inciso. Da Bologna a La Spezia, passando per Roma; parallelamente alla fase più calda e dispendiosa del cammino europeo. Numeri del genere devono servire come motivazione in più nel tentativo di ottenere i punti necessari per la matematica qualificazione alla prossima Champions League. Dopo il 5-1 alla Sampdoria bisogna insistere, una grande prova a Torino sarebbe un buonissimo segnale.
IL FATTORE BRAHIM
Riprendiamo il poker di Napoli per approfondire uno dei giocatori che potrebbe marcare la differenza: Brahim Díaz. Lo spagnolo ha appena riassaporato il gol (più doppio assist) nello scorso weekend, non segnava dal Maradona. Ha caratteristiche da big match, basti ricordare la firma nell'1-0 al Tottenham valsa il passaggio ai Quarti di Champions League oppure lo scatto nell'azione dell'1-0 al Napoli fondamentale per ipotecare le Semifinali. In campionato ha colpito proprio la Juventus all'andata, così come al ritorno nella Serie A 2020/21. Di certo le doti e i movimenti di Díaz fanno soffrire i bianconeri. La sua posizione non sarà facile da leggere per la linea mediana composta da Miretti-Locatelli-Rabiot, massiccia e di sostanza ma poco dinamica. Giostrare rapidamente negli spazi, viceversa limitarlo, determinerà molto nello sviluppo della manovra offensiva milanista e nella resistenza difensiva avversaria.
LA PROVA DEI PORTIERI
Tra gli uomini in copertina vogliamo sottolineare anche i portieri. Nomi e ruoli importanti: Maignan e Szczęsny sono forti e hanno esperienza, grandi risorse delle rispettive formazioni e anche nazionali. Il francese è imprescindibile nel gioco rossonero e affronterà la Juve per la prima volta in stagione: indisponibile all'andata, ci pensò Tătărușanu ad assicurare il clean sheet. Il polacco è spesso costretto agli straordinari e poi il Milan è la squadra alla quale ha parato più rigori in Serie A (3 su 9): in maglia bianconera a Torino nel maggio 2021 a Kessie e a San Siro nel novembre 2018 a Higuain, in maglia giallorossa in Roma-Milan del dicembre 2016 a Niang. Verosimilmente Maignan e Szczęsny verranno impegnati in tante circostante, in generale il comportamento della retroguardia rappresenterà uno degli elementi di spicco per vincere.
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