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17 maggio 2024

TORINO-MILAN: L'ANALISI DELL'AVVERSARIO

Momento, caratteristiche, singoli: ripassiamo la squadra di Jurić

Dopo il rotondo 5-1 di San Siro contro il Cagliari, un Milan già certo del secondo posto in classifica a fine stagione punta a chiudere al meglio il suo campionato. La 37ª giornata vede i rossoneri impegnati sabato 18 maggio alle 20.45 sul campo del Torino, in quella che sarà l'ultima trasferta stagionale per gli uomini di Stefano Pioli. I granata sono un avversario tutt'altro che semplice da affrontare, ostico e soprattutto ancora in corsa per sognare un piazzamento europeo nella prossima stagione. La vittoria sofferta ottenuta a Verona ha rimesso il Toro in carreggiata dopo un periodo poco brillante con cinque partite senza successi (3N, 2P), le ultime quattro delle quali terminate senza neppure segnare.

Non è certamente la produzione offensiva l'arma migliore dei ragazzi di Jurić, estremamente abili invece a incanalare il match su binari sporchi e ruvidi con l'obiettivo principale che corrisponde alla ferrea volontà di non prendere gol. Missione, a dire il vero, ampiamente raggiunta in questa stagione specialmente davanti al proprio pubblico: il Torino ha mantenuto la porta inviolata in otto delle ultime nove gare casalinghe di campionato tra cui tutte le ultime cinque, con i granata che hanno perciò di fronte a sé l'opportunità di inanellare sei clean sheet interni di fila per la prima volta nella loro storia in Serie A.

TORINO: DIFESA A TRATTI IMPENETRABILE, MA L'ATTACCO FATICA
Resistere prima di tutto, si diceva. Il Torino rispecchia a pieno il calcio pensato dal proprio allenatore Ivan Jurić, che da giocatore vanta un passato da centrocampista roccioso sui campi di Serie A. Da questa mentalità scaturiscono i ben nove 0-0, record di pareggi a reti bianche nei cinque principali campionati europei in corso. Bisogna peraltro tornare al 1988/89 per trovare almeno una squadra di Serie A con più pareggi a reti inviolate in un singolo campionato: Hellas Verona (13), Lazio (12) e Pescara (10) in quel caso. Il clean sheet, insomma, per questo Toro appare una vera e propria missione soprattutto tra le mura amiche, considerati i ben tredici clean sheet raccolti in diciotto sfide all'Olimpico Grande Torino in questo campionato, record nei maggiori cinque tornei europei nel 2023/24; solo due formazioni nella storia della Serie A hanno inoltre mantenuto quattordici volte la porta inviolata in partite casalinghe in una stagione nel torneo: il Foggia nel 1965/66 e il Modena nel 1947/48.

Se da un punto di vista difensivo la stagione del Toro è stata sin qui estremamente convincente, altro non si può tuttavia dire della resa sull'altra metà campo: quella piemontese è terzultima per tiri nello specchio tentati (107), con soltanto Empoli (110) e Salernitana (113) ad aver fatto peggio ed è assieme al Verona la squadra che ha mandato in gol meno giocatori, appena undici. Numeri che si traducono nella quarta miglior difesa del campionato, con appena 32 reti subite e nel terzo miglior dato per Expected Goals subiti (33.16 xGA), ma anche nel quarto peggior attacco del torneo con appena 33 reti all'attivo.

L'EX BELLANOVA E ZAPATA SI TROVANO A MERAVIGLIA. BUONGIORNO LA CERTEZZA
Pericolo pubblico numero uno nello schieramento granata è certamente l'esperto Duvan Zapata, che peraltro in carriera ha già segnato ben cinque gol in Serie A contro il Milan. Re delle reti di testa di questo campionato con sette centri, davanti peraltro ai sei del rossonero Olivier Giroud e di Milan Djurić, il centravanti colombiano ha preso parte al 45% dei gol del Torino in questa Serie A (ben quindici su 33 segnati dai piemontesi, frutto di undici gol e quattro assist), percentuale record per un giocatore per la propria squadra nel torneo in corso. Quest'ultimo dato in particolare certifica l'essenzialità dell'ex Atalanta nello scacchiere tattico del Toro, che nelle tre partite in cui la punta è stata assente ha raccolto appena un punto.

Zapata deve però ringraziare per buona parte dei suoi gol Raoul Bellanova, che nella Serie A in corso gli ha fornito ben cinque assist: nessun giocatore ha servito più passaggi vincenti ad un singolo compagno nella competizione, record al pari di Weston McKennie per Dusan Vlahović. Il prodotto del vivaio rossonero più in generale conta in tutto sei passaggi vincenti nel campionato corrente, un record al pari di Federico Dimarco e Giovanni Di Lorenzo nonché un dato per certi versi storico: nelle ultime venti stagioni di Serie A (dal 2004/05), nessun difensore del Torino ne ha contati di più in una singola edizione nella competizione (sei anche Cristian Ansaldi nel 2020/21). Fidato comandante della difesa è invece Alessandro Buongiorno: il capitano granata è il giocatore che ha intercettato più palloni (64) in questo campionato, nonché il difensore che ha vinto il maggior numero di duelli (357) nelle ultime due stagioni di Serie A.


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