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03 settembre 2022

MILAN-INTER: L'ANALISI DELL'AVVERSARIO

Forza, debolezze e segreti della formazione di Inzaghi

Weekend ad alta tensione a San Siro: sabato alle 18.00 si gioca il primo Derby stagionale. L'Inter si presenta al confronto con i Campioni d'Italia in carica dopo una prova convincente contro la Cremonese, un brutto ko all'Olimpico con la Lazio, e due successi contro Spezia e Lecce nelle prime due giornate. Allargando l'orizzonte alla competizione 21/22, i nerazzurri hanno vinto 11 delle ultime 13 partite di Serie A (due sconfitte nel parziale) e vanno a bersaglio da 16 turni consecutivi (38 reti, oltre 2.3 in media a match).

È infatti dal 25 febbraio contro il Genoa che non chiudono un match senza reti all'attivo (0-0). Nonostante la sconfitta nella trasferta più recente inoltre, l'Inter è imbattuta in 14 delle ultime 16 gare esterne nel massimo campionato (9V, 5N) e non ne perde due di fila da marzo 2020 (vs Lazio e Juventus con Antonio Conte in panchina). Le motivazioni, per la squadra di Inzaghi, sono essenzialmente due: cancellare la sconfitta con i biancocelesti e riscattarsi dopo l'ultimo Derby perso con il Milan. Premesse che garantiscono alla sfida ancora più fascino

DENSITÀ A CENTROCAMPO E STRAPOTERE SULLE FASCE: COME L'INTER PUÒ COLPIRE IL DIAVOLO
La sfida con l'Inter presenta non poche insidie su diversi piani. Tralasciando l'aspetto psicologico, che rende come sempre il Derby una partita particolare e imprevedibile, gli avversari di giornata sono in crescita sul piano atletico e su quello tattico. Se nella sconfitta con la Lazio all'Olimpico infatti tanti elementi dello scacchiere di Inzaghi, in particolare sulla mediana, erano apparsi in affanno, nel match contro la Cremonese i segnali sono stati più che incoraggianti. Barella incontenibile (gol e assist contro i grigiorossi), Brozovic tornato metronomo (secondo centrocampista per palloni intercettati e secondo per passaggi riusciti nel torneo in corso).

Il gruppo sembra essersi ricompattato e i dati delle prime quattro confermano i soliti punti fermi nello sviluppo del gioco: densità in mezzo, produttività sulle fasce e ordine in difesa. Efficace senza dubbio anche la manovra in ripartenza – quella nerazzurra è infatti la formazione che vanta più recuperi offensivi nel campionato in corso (37) – e la precisione nei cross (corner inclusi): l'Inter è una delle due squadre che finora ne hanno effettuati (94 dietro alla Fiorentina a 95) e completati (29) di più.

LAUTARO E CORREA: GLI ARGENTINI INCENDIANO IL DERBY
Lautaro Martínez da una parte, Joaquín Correa dall'altra. Il "Toro" è – tra i nerazzurri – senza dubbio il più ispirato in questo avvio di Serie A. Il Diez dell'Inter ha partecipato ad una marcatura in ognuna delle prime quattro giornate del torneo e da quando Opta raccoglie il dato degli assist (2004/05), solo Zlatan Ibrahimović (nel 2007/08) e Nicolò Barella (nel 2021/22) sono stati in grado di mettere lo zampino in ciascuna delle prime cinque gare stagionali disputate in maglia nerazzurra. Tre gol inoltre per Lautaro ai danni del Diavolo nel massimo campionato, ma i due più recenti sono arrivati lo scorso aprile, in semifinale di Coppa Italia.

Se Martínez vanta ottimi numeri contro i rossoneri, non è da meno il connazionale Joaquín Correa, che al Milan ha segnato quattro reti in Serie A – più che a qualsiasi altra avversaria nella competizione. La media recente del "Tucu" è notevole: quattro firme nelle ultime cinque partite giocate in Serie A dopo 18 presenze a secco. Continuità e incisività: in assenza di Lukaku, è senza dubbio rappresentato dal duo argentino il pericolo numero uno per la retroguardia di Pioli. Tomori e Kalulu sono avvisati.


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