Il giorno dopo, scaricata l'adrenalina, è tempo di analizzare a fondo e a freddo. Milan-Napoli ci lascia come patrimonio tre punti pesanti e qualche solida certezza, benzina nel motore di un girone di ritorno e di un 2024 finora praticamente ineccepibile. Il terzo posto rossonero in classifica è sempre più pieno e brillante anche grazie alla vittoria di San Siro nella 24ª giornata di Serie A, riesaminata nel Debriefing.
VOGLIA E GENEROSITÀ, CON UN THEO FORMATO MAXI
Era ora di battere il Napoli a casa nostra in campionato, non accadeva dal 2014. Il Milan lo ha fatto di misura - come all'andata della Semifinale di Champions League 2022/23, in generale l'1-0 mancava dal Sassuolo agli sgoccioli dell'anno passato - e con merito. La prima notizia positiva è la prestazione della squadra, vogliosa e generosa nell'affrontare un esame complicato. Aver superato i campioni in carica, mettendoli a -17, è una grande dimostrazione di forza e non può che aggiungere valore e stima all'interno del gruppo. Il match-winner e MVP della serata è stato Hernández, splendido non solo per la bellissima rete segnata. Dalla Roma al Napoli, seconda big colpita nel giro di un mese e quarto gol stagionale (tutti a San Siro). Theo ha arato la fascia, propositivo in attacco e caparbio in difesa, terminando da capitano. Un giocatore straordinario che quando libera il 100% vale troppo, vale doppio.
IL RITORNO ALLA PORTA INVIOLATA, BRAVI GABBIA E FLORENZI
Avevamo anticipato nel Briefing dell'importanza di provare a conservare la porta inviolata. Era essenziale, la base di partenza per fabbricare la vittoria che è figlia proprio del clean sheet. Da tre gare avevamo concesso tanto agli avversari in termini realizzativi, tornare a serrare le fila rappresentava una sorta di obbligo. Tenere a bada il Napoli, comunque, non è scontato né facile, il Diavolo ha in parte sofferto e rischiato qualcosa però rimanendo compatto e ordinato; con un pizzico di buona sorta che non guasta mai, vedi il palo di Simić. Due singoli, risottolineando il gigantesco Hernández, meritano una menzione particolare: Gabbia e Florenzi. Gabbia non è una sorpresa ma stupisce comunque dopo essere tornato, sta garantendo un rendimento elevatissimo rasentando l'eccellenza contro i partenopei. In marcatura, negli interventi, in termini di concentrazione e cattiveria: ha limitato Simeone e Raspadori, spiccando per carattere. Florenzi, gettato nella mischia all'improvviso, ha dato un apporto molto prezioso: il recupero indietro su Kvaratskhelia e quello in avanti per l'occasione di Leão nella ripresa come esempi lampanti.
DOPPIO REGISTA, ESPERIMENTO PROMOSSO
Esperimento per ora, perché era una novità, ma non è detto che resti isolato. A maggior ragione dopo le incoraggianti premesse viste in campo, merito di Adli e Bennacer presi singolarmente ma soprattutto come coppia. Adli pulito e costante a supporto dei compagni, Bennacer rapido e ovunque finché ne aveva. Entrambi hanno svolto un enorme lavoro, in fase di possesso e probabilmente ancor più lampante di non possesso. Rischiavano di patire l'abbondanza azzurra nella linea mediana del primo tempo composta da Anguissa, Lobotka e Zieliński, invece hanno retto e guadagnato diversi spazi di predominio. Fondamentale, pure questo accennato alla vigilia, il raccordo di Loftus-Cheek in termini di possenza e sostanza. L'assenza di Reijnders si è sentita però è stata mitigata, verosimilmente Tiji riprenderà il posto già a Monza anche se un centrocampo ragionato e di palleggio reggerebbe un bis.
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