Si può presentare in vari modi, ogni volta ci sono differenze, ma rimane sempre e solo Milan-Juventus. Vale tre punti, o magari di più. Si scoprirà strada facendo. Siamo a metà ottobre, appena un quarto di Serie A, non è sufficiente per decidere obiettivi però è quanto basta per mandare un segnale forte. Nel Briefing, analizziamo nel dettaglio la nostra 9ª giornata in programma domenica 22 ottobre alle 20.45 a San Siro.
LA GESTIONE DELLA RIPARTENZA
Il primo aspetto è molto globale e poco tattico. Si lega al valore del big match, di quanto sia preziosa la posta in palio. Il Milan ha un doppio fattore positivo di cui approfittare in campo. La classifica, o meglio il momento di forma: quattro vittorie di fila in campionato e vetta solitaria. Lo stadio, perché San Siro sta dimostrando da tempo di valere punti in più; anche contro la Juve nel recente passato. I bianconeri si sono risollevati e hanno appena rifatto loro il Derby, ma sono a -4 e finora hanno palesato più difficoltà in termini di gioco e resa di squadra. Il vero dilemma, però, è la pausa per le Nazionali, che ha congelato la situazione e reso più imprevedibile l'avvicinamento. Il precedente stop ha fatto male al Diavolo, battuto dall'Inter alla ripresa nell'unico pesante scivolone commesso finora. Una ripartenza davvero delicata, inizio di un tour de force che si estenderà anche in Champions League. Gestire al meglio le energie puntando al bottino pieno sarà il conubbio perfetto.
IL COMPORTAMENTO DELLE DIFESE, SOPPERENDO ALLE ASSENZE
Alcune assenze obbligheranno gli allenatori a modificare le rispettive difese. Il Milan dovrà rinunciare a Maignan, Sportiello e Hernández, la Juventus a Danilo (più Alex Sandro e De Sciglio). Nei rossoneri sono pronti Mirante e Florenzi, nei bianconeri Rugani. Per Mirante di fatto sarà un nuovo esordio, invece Florenzi ha già dato ampie garanzie in questo avvio di stagione e come terzino sinistro si era disimpegnato bene nell'inverno 2022 (Sampdoria ed Empoli, doppia vittoria per 1-0). Rugani finora ha giocato solo 78' però vanta comunque un buon livello di affidabilità. Potrebbe dipendere soprattutto dalle loro prestazioni, in generale dal comportamento delle retroguardie che in una gara del genere - spesso in bilico e appesa all'episodio - avranno più del solito il compito di reggere alla pressione, giocando con ordine e attenzione a prescindere dagli interpreti.
LE FASCE COME FULCRO, ANCHE PER ACCENDERE PUNTE E MEDIANI
Mettere in moto le fasce, permettergli di avere spazio per attaccare. È una chiave certa per il Diavolo, ma anche per la Vecchia Signora. Leão e Pulisic, presi singolarmente come in tandem (vedi il gol dell'1-0 alla Lazio), hanno sempre nei piedi le soluzioni per segnare: in totale hanno prodotto 7 reti e 4 assist, battendo "da soli" Hellas Verona e Genoa; la squadra di Pioli si appoggia e si affida molto a loro nello sviluppo dell'azione. Kostić, Weah e Cambiaso sono ugualmente ali di spinta, sponde abbastanza sicure e pericolose nella manovra di Allegri; anche McKennie, largo a destra, si sta mettendo in mostra. Se liberi avranno la licenza di offendere e mettersi in proprio, se limitati da prevedibili marcature potranno favorire i compagni: le punte di peso (spiccano Giroud e Vlahović, bomber della propria formazione) come i mediani inserimento (in particolare Reijnders, Musah e Rabiot).
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