Due vittorie consecutive tra campionato e Champions League, la fiducia che cresce e la voglia di regalarsi un'altra grande notte di Serie A. Il Milan ritrova San Siro pochi giorni dopo la sfida con la Dinamo e ospita il Napoli. Tanti gli spunti di riflessione, tante le chiavi tattiche per leggere questa partita e notevoli anche le assenze a cui ovviare, da una parte e dall'altra. Andiamo a scoprire dove e come la partita potrà decidersi.
I NUOVI ASSETTI
Milan-Napoli si giocherà senza le stelle Leão e Osimhen, le due squadre sono quindi obbligate a cambiare assetto offensivo. A Ibrox contro i Rangers, Spalletti ha schierato un 4-2-3-1 con Kvaratskhelia-Zieliński-Politano a supporto di Simeone: è la soluzione che probabilmente rivedremo a San Siro, un mix di velocità e imprevedibilità, che può essere alimentato anche da Raspadori e Lozano. Proprio questo è un tema caldo della partita, la velocità: il Napoli è molto abile a ribaltare il fronte da difensivo a offensivo, grazie al forte pressing e all'abilità di recuperare il pallone nella metà campo avversaria. Non a caso la formazione partenopea è quella con più recuperi offensivi in questo campionato (60) e con più conclusioni in seguito a un recupero alto (13). Il Milan, oltre a Leão, non avrà nemmeno Ante Rebić e Divock Origi. Pioli potrà scegliere se dirottare Saelemaekers a sinistra, oppure riproporre Krunić in quella stessa posizione per garantirsi maggiore copertura e fisicità in mediana. Diversamente il Mister potrebbe optare per un diverso sistema di gioco per sorprendere gli avversari, opzione tra l'altro non esclusa nelle ultime conferenze stampa. Sarà decisivo l'apporto di De Ketelaere in entrambe le fasi: quella offensiva per dare fantasia e ovviare all'assenza di Rafa, quella di non possesso per schermare Lobotka e cercare di colpire il Napoli con la sua arma preferita, il recupero alto.
IL GIOCO DELLE COPPIE
Per quanto a San Siro si scontrino due attacchi a 5 stelle (il primo e il secondo della Serie A), in campo scendono anche le due migliori difese dello scorso campionato. Il Napoli, pur perdendo Koulibaly, con la coppia Kim-Rrahmani non ha perso solidità subendo pochi gol (solo 5) e mantenendo la porta inviolata in 4 delle prime 8 partite del 2022/23. Nel Milan invece la coppia Kalulu-Tomori ha concesso qualcosa in più rispetto al finale dell'annata scorsa ma allo stesso tempo, partita dopo partita, sta ritrovando la sua solidità granitica. Lo scorso anno le due partite si chiusero con scarti minimi (0-1 Napoli all'andata, 0-1 Milan al ritorno), un segnale evidente dell'equilibrio che regna tra le due squadre ma anche della capacità delle difese di prevalere. La partita sarà un gioco di coppie anche e soprattutto sulle catene esterne: Di Lorenzo avrà il compito di contenere le sortite di Theo Hernández mentre Calabria, sull'altro lato, dovrà provare a limitare l'estro di Kvaratskhelia, vera sorpresa di questo inizio di stagione.
CHI CI METTE LA TESTA?
Il Napoli ha segnato 12 gol di testa nella passata stagione e ha aperto quella corrente marcandone altri 3 in questo fondamentale; quattro su 13, in campionato, sono arrivati da calcio d'angolo, due dei quali segnati da Kim Min-jae, da curare quindi con maggiore attenzione. I calci piazzati rappresentano un punto di forza per la formazione di Spalletti, che nel dicembre 2021 vinse a San Siro proprio grazie a un'incornata di Elmas su corner di Zieliński. Contemporaneamente, i rossoneri sono la squadra che ha subito più gol di testa nella Serie A in corso (tre) e hanno debuttato contro l'Udinese subendo a freddo il gol di Becão, di testa e da corner. Episodi che possono rompere l'equilibrio e, in un fondamentale che li vede sulla carta sfavoriti, i rossoneri possono anche provare a sorprendere giocandosi le proprie torri.
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