Il Milan attende il Chelsea a San Siro con la speranza di cancellare il passo falso della gara d'andata e rilanciare le proprie ambizioni di qualificazione alla fase finale della Champions League. I londinesi, che hanno raggiunto i rossoneri a quota 4 punti nella classifica del Girone E, non hanno mai perso dall'arrivo di Potter in panchina e non subiscono gol da due gare, dopo averne concesso almeno uno in tutte le partite precedenti disputate in stagione. I rossoneri confidano di poter ribaltare le sorti della sfida grazie al sostegno del proprio pubblico e ad alcuni accorgimenti tattici. Andiamo a scoprire le possibili chiavi dell'incontro.
QUESTIONE DI ALI
Il predominio del Chelsea sulle fasce è stato uno degli elementi chiave della gara di Stamford Bridge. Gli esterni di centrocampo Ben Chilwell e Reece James, grande protagonista della serata con un gol e un assist a referto, sono riusciti a trovare le corsie giuste per prendere in mezzo la difesa rossonera e risultare determinanti in fase offensiva. I due, titolari con il Milan, sono stati tenuti a riposo nel weekend a favore di Azpilicueta e Cucurella, che restano alternative valide per martedì anche a partita in corso. Nelle fila della squadra di Pioli, il ritorno di Theo Hernández a sinistra potrebbe offrire un alleato in più a Leão. Le caratteristiche del terzino francese, infatti, permettono ai rossoneri di allargare le maglie della retroguardia avversaria verso l'esterno consentendo così di creare spazi per le scorribande di Rafa. L'inserimento di Gabbia al centro della difesa, come avvenuto con la Juve, potrebbe inoltre dirottare Kalulu sul binario di destra e aggiungere ulteriore fisicità nella sfida sulle fasce.
LOTTA IN TRINCEA
I Blues hanno saputo interpretare la sfida d'andata con un mix di pressing alto e possesso palla. Gli uomini di Potter, specialisti nell'effettuare recuperi offensivi, hanno avuto la meglio dei rossoneri sia per numero di recuperi effettuati che per palloni persi. La condotta di gara del Chelsea ha costretto il Milan a rinunciare alla difesa alta e a tenere il baricentro basso, creando una situazione in cui Tonali e Bennacer hanno dovuto faticare per contenere l'esplosività e l'imprevedibilità dei movimenti di Mount e Sterling. Per questo, il lavoro in fase di pressione e contenimento del trequartista e dell'ala destra dello schieramento di Pioli potrebbero fare la differenza a San Siro.
L'IMPORTANZA D'INDOSSARE IL NUMERO 9
Il Milan deve cercare di rifornire meglio e con maggiore costanza i propri centravanti per incrementare i propri indici di pericolosità nei pressi della porta difesa da Kepa. Nella notte di Londra, i rossoneri sono riusciti a calciare verso lo specchio della porta avversaria una sola volta, contro i sei tentativi del Chelsea. Giroud, chiuso dalla difesa a 3 di Potter, non è riuscito ad essere efficace in area di rigore mentre Aubameyang ha ricevuto la palla giusta per siglare il raddoppio. I due centravanti svolgono una funzione fondamentale nei rispettivi sistemi di gioco, non solo in qualità di spalla impegnata a facilitare le incursioni delle ali, ma anche e soprattutto in quanto realizzatori. Ne è una conferma il fatto che entrambe le formazioni abbiano colto l'unico successo stagionale in Europa quando il proprio numero 9 è riuscito ad andare a rete. Pioli lo sa e ha risparmiato gli ultimi 30 minuti di partita contro la Juve a Olivier ma intanto tiene pronte le opzioni Rebić e Origi, risorse preziose ancor a caccia del primo gol in questa edizione di Champions League.
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