Da una parte il Milan di Pioli, collaudato ma incompleto per colpa di qualche assenza importante. Dall'altra il Chelsea di Potter, nuovo - il cambio in panchina è ancora molto recente - e difficilmente decifrabile. I rossoneri occupano in solitaria la vetta della classifica, i Blues sono fanalino di coda del girone: sarà una gara di grande peso, il giro di boa del Gruppo E di Champions League. Chi la deciderà? Bisognerà aspettare l'esito di mercoledì sera allo Stamford Bridge. Da cosa potrà dipendere? Proviamo ad anticiparlo con la nostra analisi.
POSSESSO AMPIO E RECUPERI ALTI, VINCE LA TECNICA
Milan e Chelsea amano avere in carico il possesso palla - finora gli inglesi hanno la percentuale più alta del torneo - e quando lo perdono preferiscono il recupero alto e rapido. Si alterneranno in questi fondamentali, con pazienza e precisione. Ecco, proprio la precisione avrò un ruolo rilevante. Sbagliare, aprire il fianco a ripartenze e in generale concedere spazi rischia di essere letale in negativo; anche perché dietro sia rossoneri che Blues stanno concedendo qualcosa di troppo: undici gol subiti in dieci match per i rossoneri (due clean sheet), dodici in nove per i Blues (un clean sheet). Movimenti, scelte intelligenti, pulizia nei passaggi e nella gestione del pallone: la tecnica farà la differenza.
LEÃO VS STERLING: CORSIE APERTE
Una squadra giovane, un gioco fluido. Non mancano le caratteristiche in comune, una in particolare riguarda lo sviluppo della manovra lungo le fasce. Senza Hernández, Calabria e Florenzi toccherà ancora a Ballo-Touré, protagonista a Empoli, e Dest. Comunque terzini di spinta, al pari di Azpilicueta, James, Chilwell e Cucurella. Entrambe le fasi di possesso prevedono il coinvolgimento e l'azione degli esterni bassi, un ingranaggio alla base di una macchina più complessa, con il motore... nelle ali. Se Pioli ha in Leão l'asso nella manica, anche Potter dopo Tuchel ha in Sterling la carta migliore. Non ci saranno Saelemaekers e Messias, attenzione alla variabile Rebić, a differenza di Mount, Ziyech e non solo, in ogni caso è da comportamento e prestazione delle corsie che si appoggeranno le principali speranze reciproche.
LA REAZIONE ALLA PRESSIONE
Le notti di Champions League portano con sé ambienti particolarmente caldi, tipo San Siro ma anche Stamford Bridge. Lo stadio inglese darà la carica ai suoi e metterà pressione al Diavolo, chiamato a superare anche l'esame stadio. A Salisburgo, come a Liverpool (a proposito di Inghilterra) un anno fa, il Milan ha sofferto l'inizio feroce dei padroni di casa, incassando reti abbastanza presto e andando per primo in svantaggio. Invertire o almeno modificare la tendenza è un compito da svolgere. Un approccio aggressivo per reggere l'urto, un atteggiamento coraggioso per attaccare a propria volta, magari non porterà o non varrà un gol ma rappresenterebbe un segnale incoraggiante. Un passo in più verso la vittoria.
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