È l’anno post-Mondiale svedese. Nel Milan si ritrovano in squadra insieme il vicecampione del mondo Nils Liedholm e il vincitore del titolo, anche se assente nella Finale di Stoccolma, José Altafini. Arrivato a Milano col soprannome di “Mazzola”, José Altafini aveva tutte le caratteristiche per diventare ben presto l’idolo di San Siro, cosa che puntualmente accade. La squadra era guidata da Luigi “Cina” Bonizzoni e da Viani. A proposito di Bonizzoni, sarebbe poi diventato celebre il suo racconto del provino di Gianni Rivera a Linate: “Non riuscivamo a distinguere da lontano chi fosse Schiaffino e chi fosse il giovane Rivera…”.
Il Milan 1958/59 grazie alla regia difensiva di capitan Liedholm, con Buffon in porta, Fontana e Zagatti terzini, Maldini e Occhetta in mediana, Schiaffino in regia a centrocampo ed un attacco pericolosissimo composto da Danova, Galli, Altafini e Grillo, vince il settimo titolo dopo un intenso duello con la Fiorentina, battuta al Comunale 3-1 nella sfida decisiva della 27° giornata di campionato. Il Milan segna 84 reti e Altafini (con 28 gol) è il suo capocannoniere.