È la coppa del “ginocc”, quello dell’intervista quasi in dialetto milanese di Marco van Basten nei giorni di vigilia della Finale di Tokyo tra il Milan e il Nacional Medellin. Dopo una partita molto tattica allo stadio Olimpico della capitale giapponese, quando ormai i rigori sembravano alle porte, ecco il colpo da biliardo di Chicco Evani. Un gol che porta in bacheca due coppe: l’Intercontinentale e la Toyota Cup. Al termine della Finale, il presidente Berlusconi scrive una lettera divenuta storica: "Questa immagine del Milan Campione d'Europa e del mondo allo scoccare dei suoi novant'anni, si fonde e si confonde in me con tanti ricordi della mia infanzia".
Non solo: "Nel momento del trionfo, degli osanna, della notorietà internazionale del Milan di oggi, lasciami, caro vecchio Milan, confondere la mia storia alla tua, lasciami inorgoglire per aver contribuito a farti grande e famoso, lascia che io dedichi questa vittoria, che i campioni rossoneri dal campo hanno voluto dedicarmi, a chi nei momenti più difficili mi consolava e mi incitava". E ancora: "Chi crede, vince. Vedrai, ce la faremo. Ce l’abbiamo fatta. Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide, cercheremo altre vittorie. Che valgano a realizzare ciò che di buono, di forte, di vero c’è in noi, in tutti noi che abbiamo avuto questa avventura di intrecciare la nostra vita a un sogno che si chiama Milan".